10 febbraio 2021

Recensione: "Il signore di Kiev" di Ilas


 IL SIGNORE DI KIEV
di Ilas

Trama:

“Per proteggere lei e me stesso ho dovuto avvicinarla, per lo stesso motivo devo allontanarla”.

Nadiya vive la vita seguendo il senso di giustizia e l'ambizione di affermarsi come giornalista. Spinta da queste motivazioni cerca di fare luce su un caso di omicidio e inizia a pedinare il sospettato principale. Vuole scoprire la verità e assicurarsi lo scoop che potrebbe cambiarle la vita, ma in uno scatto immortala qualcosa che nessuno avrebbe dovuto vedere. Darà vita così, senza volerlo, a una spirale di problemi che la risucchierà al suo interno.
Vladimir nasconde molti scheletri nel suo armadio e dalla vetta sicura della sua multinazionale, maschera attività illecite con cui cerca di tamponare i danni della criminalità che sconvolge la sua amata Kiev.
I due non potrebbero essere più diversi e se non fosse stato per uno scherzo del fato, non si sarebbero mai incontrati.
Le ripercussioni saranno devastanti per entrambi, ma se per una volta fosse il caos a celare l'ordine perfetto?

“Sono gentile ma anche spietato, magnanimo e vendicativo, onorevole e allo stesso tempo riprovevole. Sono la situazione che devo affrontare, la persona che devo essere nel momento che sto vivendo. Se con una mano concedo, con l’altra privo, se con la destra grazio, con la sinistra punisco. Fra il popolo di questa città c’è chi mi vede come un cavaliere oscuro, chi mi considera un brav’uomo travestito da mafioso, un animo nobile capace di gesta ignobili. Vorrei smentirli, dissentire, ma non posso. Io sono il Signore di Kiev e sono tutto questo”.

***Autoconclusivo***
Nadiya è una giovane giornalista sempre alla ricerca della verità, e mentre indaga sulla misteriosa morte di una ragazza si trova in pericolo. In suo soccorso arriva Vladimir, ma non pensate che lui sia solo un cavaliere dall'armatura scintillante, tutt'altro! Vlad è un uomo ricco, potente, affascinante; la sua anima è oscura così come lo è la sua presenza all'interno di una società mafiosa russa. 
Nadiya, che non vuole avere a che fare con quell'ambiente, si ritrova però a vivere l'attrazione che prova verso Vladimir. Tra colpi di scena, segreti, passione e un passato che si ripresenta alla porta, i protagonisti si renderanno conto che l'amore non è un sentimento che si può comandare, neppure quando si prova a comandare il cuore usando la logica. 
Loro sono una coppia improbabile; diversi, ma non inconciliabili.
Nadiya per anni ha vissuto con la risentimento verso il padre e quello che rappresentava, incolpandolo indirettamente per la morte della madre. Il suo lavoro da giornalista le dà un riscatto, vuole giustizia per le vittime. Vladimir fa parte di quel mondo che lei tanto detesta, in realtà lo detesta anche lui, ma vuole essere d'aiuto per il suo Paese, per le persone che lavorano con lui. 
Ed ecco che con Vladimir il confine tra lecito e illecito è davvero sottile. 
Io adoro i romanzi di Ilas perché scrive dei mafia romance davvero soft, adatti a chi vorrebbe approcciarsi a questo genere oppure a chi di tanto in tanto vorrebbe leggere un mafia romance più leggero e non particolarmente violento. Il suo stile è delicato, scorrevole ed emozionante e si riescono a percepire vivamente le emozioni dei personaggi. 
Che altro dirvi? Godetevi la lettura, Vladimir e Nadiya vi aspettano!

“Siamo anime irrequiete, logorate da un senso di solitudine che ci opprime e lega. Siamo più simili di quanto sembri.”

Voto 5 stelle



Nessun commento:

Posta un commento