Oggi vi parlo di un thriller psicologico: “Il bambino della porta accanto” dell'autrice Shalini Boland, edito Hope Edizioni, collana Hope Crime.
La protagonista della storia è Kirstie. La sua vita è perfetta: ha un marito che la ama, vive in una bella casa situata in un paesino tranquillo e ha Daisy, la loro bambina di appena sei mesi.
Tutto scorre tranquillamente finché una sera dal baby monitor Kirstie sente la voce di un uomo che dice di prendere un bambino. Pensando che stiano per rapire la figlia, si precipita nella cameretta, ma la piccola è beatamente addormentata e in camera non vi è traccia di alcuna persona.
Kirstie giunge alla conclusione che il baby monitor abbia intercettato un altro segnale, perciò chiama la polizia. Ma nella via dove vive non c'è nessun altro neonato a parte la piccola Daisy.
Da quel momento in poi la paranoia si impossessa di lei che ha il terrore che qualcuno voglia rapire sua figlia. Inizia così la sua ossessione per la sicurezza della piccola, ossessione non compresa da suo marito Dom o dalla sua migliore amica Mel, che trattano la situazione con superficialità.
“Mi sento come se tutto mi sfuggisse di mano. La mia vita perfetta sta scivolando nel fango e non so come tirarla fuori.”
Questa è stata una storia che mi ha tenuta con il fiato sospeso e spesso mi ha confusa e resa sospettosa. Più volte ho pensato che fosse paranoica la protagonista, altre volte invece ho sospettato dei vicini e perfino di suo marito o di Mel, per poi ricredermi subito dopo.
La svolta finale, dove ogni tassello andrà al proprio posto, mi ha lasciata sorpresa: è proprio vero che non si sa cosa accade dentro le mura di una casa, a volte cose davvero terribili.
La storia è narrata da Kirstie, ciò ci fa entrare nella sua testa e ci fa provare i suoi stessi sentimenti: paura, sospetto, rabbia.
L'autrice è stata talmente brava nelle descrizioni, tanto che l'ossessione e la paranoia di Kirstie sono palpabili pagina dopo pagina; inoltre è riuscita a trasmettere quell'angoscia che prova la protagonista nel cercare di venire a capo della situazione, nel cercare di capire quello che succede e soprattutto traspare la delusione nel constatare che Dom e Mel non le credono, loro che dovrebbero essere dalla sua parte ed aiutarla, invece la credono pazza, proprio come tutti gli altri.
Non vi dico altro perché non voglio fare spoiler, ma se amate i thriller psicologici non potete perdervi “Il bambino della porta accanto”. L'autrice con il suo stile travolgente, scorrevole e accattivante vi ricorderà che a volte non tutto è così calmo e idilliaco come sembra.
Buona lettura!
Il mio voto è 5 stelle.
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